Primo libro della Edizioni del Roveto, nuova casa editrice di Aprilia. Verrà presentata il 10 dicembre 2023.
Poeta, disegnatore e studioso di archeologia mediterranea, Aldo Liotta è scomparso nel 2018, era nato a Roma, da genitori siciliani della provincia di Agrigento. Questi versi li ha lasciati in eredità ai suoi parenti, che ora li hanno pubblicati.
Versi eleganti e conquidenti e i luoghi nei quali ci trasportano, sono come una zattera su un fiume in pena, rimandano a una perduta dimensione ellenica, in cui la memoria dei particolari architettonici, dei volti incontrati, dei cari perduti, persino del vento è del mare ) che sono poi vento e mare di Sicilia= si fa nostalgia “per quei momenti di vita che noi credemmo felici”.
A prevadere e governare i percorsi peotici di Aldo Liotta e le vite di tutti noi – Scrve Maurizio Valtireri nella prefazione – è il Tempo, che, come in certi riti di passaggio primitivi, sembra volerci far raccogliere bellissimi fiori, per poi strapparceli dalle mani: monito e lezione sull’impermanenza di ciò che possediamo e ci circonda. L’autore sembra conoscere bene tale transitorietà e, citando Platone, ci rammenta che “il tempo porta via tutto” e ci invita ad esserne consapevoli sempre.
La poesia o ce l’hai dentro o non c’è l’hai. Lui ce l’aveva dentro e amava anche i versi degli altri poeti, era un grande lettore.
“La capacità innata di scrivere poesie – sottolinea Maurizio Valtieri – è il dono che pochi ricevono a beneficio di molti. Si chiamano poeti e il più delle volte emergono dal magma del proprio animo, lasciando intravedere il dolore e, più raramente, la gioia del personale cammino esistenziale. E il dono, coltivato o meno, consiste esattamente nel rendere immediatamente e spesso inconsapevolmente universale ciò che si crea da questa quasi religiosa esigenza di comunicare, non necessariamente al mondo, ciò che si ha dentro.
Leggendo i versi di Aldo Liotta, si viaggia nei percorsi della sua memoria e in breve il suo sguardo è lo sguardo di chi li legge, questi versi, e che ama voltarsi indietro, nel tentativo di ritornare laddove una nota musicale è nata dal vibrare di una qualche unica, non per forza eclatante, esperienza. In particolare Aldo Liotta canta di luoghi e di persone, che forse sono un unico luogo e un’unica persona. il punto focale al quale tornare.
Questa raccolta di poesie è il suo “nostos”, il suo viaggio di ritorno in patria, poiché, dopotutto, passando anche oltre la dimensione fisica, è li che è giusto stare.